Foto ufficiali della 94.7

Si’, sono tornato dalla mia brevissima visita europea (o meglio, londinese). 4 giorni senza vedere la luce del sole…

Non ho tanto da dire ma qualche foto la mettero’ online prima possibile. Nel frattempo, con il solito ritardo (immagino che catalogare e taggare qualche centinaio di migliaia di foto sia un lavoro davvero lungo), ecco le foto ufficiali della gara ciclistica finita qualche settimana fa:

94.7 Momentum race

Sul Mandela Bridge

94.7 Momentum race

Ultime salite sotto il sole cocente

94.7 Momentum race

Arrivato! (Curtis lasciato dietro all’ultima salita)

94.7 Momentum race

Stanco morta, ma felice

E come ogni domenica, arriva la sofferenza

Dopo settimane di incredibili pressioni al lavoro, dovrei rilassarmi nei weekend.

Almeno e’ quello che mi consigliano tutti. Ma dopo un triathlon e due gare di bici, questa domenica toccava alla classica gara spacca-gambe locale: la RAC Tough One (si, il nome e’ proprio “Tough One”, “quella gara difficile” …).

L’anno scorso nonostante fossi 5/6 kg piu’ leggero di adesso, la difficolta’ della gara mi avevano colto di sorpresa, tanto da correre gli ultimi 12 km soffrendo come un animale. Stavolta, nonostante i chili in eccesso, il corpo era preparato dopo un mese di sport.

Grazie ad un sole nascosto dietro a nuvole convenienti, me la prendevo comoda correndo intorno ai 5.30/5.45 minuti al chilometro, ben lontano dalla mia solita andatura per le 10km. La lunghissima discesa prima del km 15 mi uccideva leggermente le cosce, gia’ provate dalla gara di bici, ma niente che mi impediva di andare avanti. Al km 16 poi partiva la lunghissima ascesa di 10km (guardatevi il grafico della gara su runkeeper: http://runkeeper.com/user/olafek/activity/133207594), per poi finire con 6 km di saliscendi.

Le mie gambe duravano fino al km 30, quando i crampi prendevano possesso dei muscoli. Ma con soli 2000 metri rimasti, stringevo i denti, rallentavo e poi scattavo per il solito sprint nei 400 metri finali per prendere qualche applauso mentre superavo il resto degli zombie.

Il tempo finale era simile a quello dello scorso anno (dove ero piu’ leggero ma meno allenato), ma era abbastanza per ricevere una delle medaglie per avere completato il duathlon cittadino (gara di bici + gara di corsa a Johannesburg).

Settimana prossima, triathlon. Se recupero in tempo. Poi davvero basta per questo 2012…

RAC Tough one

RAC Tough one

Novembre e si continua a faticare sotto il sole cocente

Orami sta diventando una tradizione: ogni meta’ Novembre da 4 anni a questa parte mi ritrovo nel Nord di Johannesburg con altri 20000 ciclisti per prendere parte alla seconda ciclistica gara piu’ affollata al mondo (la prima, anch’essa sudafricana, e’ la Cape Argus in Cape Town): la 94.7 Cycle Challenge sponsorizzata anche quest’anno da Momentum.

Proprio come nel 2009, 2010 e 2011, ai nastri di partenza con me si presentava Curtis. Di solito facciamo la gara insieme per poi emulare uno sprint modello Giro d’Italia negli ultimi 500 metri. Purtroppo nelle ultime edizioni le gambe di Curtis mi crollano proprio sull’ultima salita, mentre io volo all’arrivo.

Quest’anno entrambi avevamo deciso di prendere la gara piu’ seriamente: niente stop con le cheerleaders, niente shot di Tequila al classico botteghino intorno al 50esimo chilometro, niente fermate per salutare amici e prendere un po’ di riposo.

Purtroppo proprio in questa gara abbiamo dovuto combattere un nemico bastardo: il sole. Rispetto agli scorsi anni, dove almeno abbiamo avuto qualche nuvoletta sui tratti piu’ lunghi oppure leggere pioggerelline, questa edizione e’ stata caratterizzata da un solo che batteva sull’asfalto in continuazione.

Risultato? Record di ritiri (almeno a sentire la radio ufficiale) e tempi piu’ lenti del solito. Nonostante l’idea iniziale di fare meno fermate, io sono riuscito a concludere la gara in 7 minuti di piu’ del mio record del 2010. Curtis (crollato ovviamente sull’ultima salita), e’ arrivato un minuto indietro. Per 60km ha dovuto combattere un’irritazione intorno alla sella (per colpa di una divisa appena comprata!), e cosi’, mentre io rallentavo per tenermelo di fianco, lui pensava solo ad arrivare per mettere il culo sotto ghiaccio.

Cosi’, dopo aver concluso il mio primo triathlon 3 settimane fa e una 40km di bici con Lindsey settimana scorsa, continuo il mio Novembre sportivo con ancora due eventi a disposizione: la terribile Tough One (una gara di 32km in salita) e, giusto per finire in bellezza, il mio secondo Triathlon (off-road, mountain bike e corsa campestre!)

Poi, a Dicembre, mi prendero’ un mese di meritato riposo…

Qualche foto, in attesa di quelle ufficiali:

My medal
Un’altra medaglia per farmi contento

Here I am!
Pronto alla partenza

In town
Curtis pedala in centro citta’

Curtis and I
Io e Curtis

Crossing the Mandela bridge
Bye Bye centro citta# una volta passato il Mandela Bridge

On the final hills
Ultime salite!

4 hours and 30 minutes of leisure cycling
Dopo 4 ore e mezza sulla bici, un po’ di stanchezza e’ comprensibile

Le foto della gara le trovate qui: http://www.flickr.com/photos/olafmeister/sets/72157632050074856/

I dettagli di tutti i km invece qui: http://runkeeper.com/user/olafek/activity/131858917

 

40km con Lindsey

Non so quanti dei miei compagni di squadra durante il periodo estivo, con campionato ed allenamenti finiti da tempo, continuano a fare sport. Dopo triathlon e gare di corsa, e’ venuto il momento di dedicarsi alla bici, con l’intento di concludere la Momentum 94.7 per la quarta volta di fila.

Quest’anno gli organizzatori hanno deciso di introdurre una gara non-competitiva di riscaldamento una settimana prima. Il percorso era all’interno della Waterfall Estate, un giro di 5km da completare 8 volte.
Dopo aver comprato una bici a Lindsey per il suo compleanno ad Agosto, abbiamo deciso di partecipare insieme alla gara.

Lindsey and I
Pronti alla partenza!

Relaxed start
Un inizio senza problemi

Lindsey, che durante il periodo londinese si muoveva in bici da casa a lavoro, proprio come me, era da anni che non saliva su una bici (8!). Le avevo comprato una bici economica, ma per quasi due mesi non aveva avuto mai il tempo di collaudarla.

E cosi’, alla partenza, sono usciti fuori subito i problemi: le marce non ingranavano, i freni erano sbilanciati e il sedile ballonzolava. Dopo 2 giri pieni di frustrazioni, ho passato la mia bici a Lindsey e ho completato il resto della gara con la sua (una fatica).

Sotto un sole cocente Lindsey iniziava a soffire dopo 3 giri. I muscoli le facevano male e una brutta caduta dove aveva sbattutto il ginocchio non aiutava per nulla. Ma si sa, non ho sposato una ragazza che non ha coraggio: e infatti lei e’ andata avanti durante 2 giri in cui pensava di arrendersi, semplicemente perche’, come me, voleva completare la gara.

Mechanical issues
I freni non funzionano!

A great dancer
Eccomi in modalita’ ballerino per incoraggiare Lindsey!

On the road

Sulla bici

Another technical problem!
Altri problemi!

More dancing!
Che ballerino!

Una volta abbattutto il “muro”, i quattro giri restanti sono stati un piacere. Il numero di persone lungo il percorso era ormai sceso in maniera decisiva, e le lunghe salite potevano essere percorse senza il rischio di cadere e travolgere qualcuno.

Alla fine ho completato la gara con Lindsey in 3 ore e 23 minuti. Non un tempo eccezionale (alle 94.7 faccio piu’ del doppio del percorso in un’ora di piu’), ma finire la gare con una moglie distrutta ma felice fa sempre piacere!

Some love
Quasi alla fine!

And she finishes!
L’arrivo di Lindsey

Our medals
Le meritate medaglie

Time to relax
Lindsey e’ stravolta

Le altre foto della gare le trovate qui: http://www.flickr.com/photos/olafmeister/sets/72157631973278381/

I dettagli del percorso invece sono qui: http://runkeeper.com/user/olafek/activity/130253654

 

Non affogare, non arrendersi: cronaca del mio primo triathlon

Almeno da 2-3 anni volevo cimentarmi nel triathlon. L’idea di coniugare due sport in cui non me la cavo malissimo (corsa e bici) con uno sport in cui sono pessimo (nuoto), mi sembrava una sfida che avrei dovuto accettare un giorno o l’altro.

Due mesi fa per caso avevo controllato la sezione triathlon sul solito sito di eventi sportivi locali, e ne avevo trovato uno da fare ad Ottobre, dopo il termine della stagione calcistica (che non mi consente di fare altro che competizioni da 10km).

La gara prescelta faceva parte della Johannesburg City Tri-Series (tre gare, questa era la prima) ed aveva tre categorie: distanza olimpica (1.5 nuoto, 40 bici, 10 corsa), distanza sprint (750m nuoto, 20 bici, 5 corsa) e distanza mini (400 nuoto, 10 bici, 2.5 corsa).

Con Curtis avevamo deciso di cimentarci nella distanza sprint. Due mesi piu’ tardi, eccomi al nastro di partenza da solo, visto che Curtis, colpito da una infezione polmonare, era costretto a farmi soltanto da autista e fotografo ufficiale, in attesa di Lindsey che sarebbe arrivata piu’ tardi.

Tutto era pronto, da giorni avevo messo a posto la mountain bike (in assetto da corsa, visto che una bici da strada costa troppo), comprato la tuta per nuotare, e comprato nuove calze per correre. L’unico problema? La mancanza di tempo per allenarmi. Ormai da due settimane ho persone in casa che mi stanno rifacendo i due bagni. Cosi’ con i cani chiusi in ufficio (altrimenti mordono tutti), mi sono ritrovato a lavorare e poco altro, oltre che ad andare a comprare/cambiare tutto quello che serviva ai tipi.

Joburg City Triathlon 2012 - Race 1
Nuoto – tutto pronto

Joburg City Triathlon 2012 - Race 1
Bici – pronta pure lei

Joburg City Triathlon 2012 - Race 1
Scarpe e calze – tutto a posto

Con poco nuoto alle spalle, la partenza, 20 metri dentro il lago di Germiston (da fermo, galleggiando), si rivelava subito un disastro: calcione in faccia, occhialini spaccati ed eccomi ad affogare mentre tutti mi passavano sopra. Torno a galla, sputacchio acqua, ed il giudice mi chiede su voglio continuare. Dietro di me noto almeno 3 persone KO durante le fasi concitate della partenza. Decido di continuare nonostante le lenti a contatto e gli occhialini rotti, nuotando in qualche modo (con il testone malandato, non riuscivo a trovare nessun ritmo) e uscendo dall’acqua in mezz’ora, almeno 15 minuti dietro al gruppo.

Joburg City Triathlon 2012 - Race 1
Partenza in galleggiamento

Joburg City Triathlon 2012 - Race 1
Subito da solo

Joburg City Triathlon 2012 - Race 1
Quasi arrivato…

Joburg City Triathlon 2012 - Race 1
Fuori dall’acqua… la parte difficile e’ andata

Il cambio da divisa di nuoto a divisa da ciclista avveniva nonostante tutto in maniera ottimale, e salivo sulla bici per affrontare 20km e cercare di superare qualcuno. Per almeno 15km non trovavo nessuno davanti a me. Le uniche persone ferme erano quelle che si ritiravano (un buono 15-20% si ritira ad ogni gare, di solito gente come me alle prime armi).

Finalmente vedevo qualcuno sul rettilineo finale, e lo superavo nella seconda zona di transizione, dove scaricavo la bici e iniziavo a correre.

Joburg City Triathlon 2012 - Race 1
Cambio super veloce

Joburg City Triathlon 2012 - Race 1
Via di corsa!

La corsa e’ sicuramente il mio punto di forza. Passavo tutti quelli che potevoin 5km, e arrivavo alla fine in 1 ora, 53 minuti a 25 secondi. I miei parziali? 32.13 a nuoto, 51 minuti per 20km di bici e 29.17 per 5km di corsa.

Joburg City Triathlon 2012 - Race 1
Eccomi arrivare

Joburg City Triathlon 2012 - Race 1
Con Lindsey

Ma il tempo finale (che usero’ in futuro per migliorarmi) non mi interessava. L’unica cosa importante era finire questo primo triathlon!