I bless the rains down in Africa

Sono passati quasi 4 mesi da inizio Giugno, dall’ultimo volta che ha piovigginato.

Da allora ho vinto un campionato, c’e’ stata una coppa del mondo, ha fatto freddo, ho rimesso a posto il giardino, sono stato in Italia, sono tornato, ma ormai da qualche settimana, con l’arrivo di una primavere troppo torrida (30 e passa gradi, per fortuna ho una piscini qui per rinfrescarmi), tutti aspettavano con ansia la pioggia.

E, finalmente, e’ tornata proprio oggi.

Pioggia che a differenza di quelle che accompagnava le mie giornate autunnali londinesi, qui scende a dirotto, dura relativamente poco (a un ciclo tutto suo, del tipo intorno alle 2 di pomeriggio inizia a piovere per poi smettere 3 ore dopo) e rinfresca la zona, togliendo la polvere alle strade a ridando speranza a tutte quelle piante nel mio giardino che ho letteralmente quasi lasciato morire per distrazione (ero distratto curandomi di altro, come la mia verdura).

Senza contare l’odore che lascia indietro. Un odore curioso, che sento solo in questi periodi dopo mesi di secca, e che, per qualche strano motivo, mi ricollega all’adolescenza italiana e agli aquazzoni di Agosto dopo una lunga estate a cazzeggiare nell’attesa dell’inizio di un altro ciclo scolastico…

Stralci di una settimana italiana – 4: Tyson


La morte di Bart di qualche mese fa
era stato un colpo bastardo per Olga e soprattutto mio padre. Chiunque abbia avuto un cane sa benissimo che l’improvvisa mancanza della povera bestiola rende le giornate meno piene, troppo silenziose, troppo prevedibili.

Per fortuna per il compleanno di mia sorella nel Luglio scorso i suoi amici hanno deciso di regarlarle un nuovo compagno per la famiglia: Tyson (chiamato cosi’ dopo che il nome inizialmente scelto – addirittura veramente – non piaceva per niente a mio padre).

Attendenvo con ansia di incontrarlo, e vedere come mi avrebbe accolto, in una casa in cui lui ha passato piu’ giorni negli ultimi 3 mesi di me negli ultimi 9 anni.

Ora posso dirlo: Tyson e’ un fantastico cane. Non un cucciolo (ha 2 anni credo), ma con un passato in un canile municipale, ha bisogno di costante affetto.
Ti abbraccia su due zampe e non ti lascia mai andare. Ha sempre fame, e ti ruba qualsiasi cosa che odori di commestibile, sul tavolo o dalla mano.
Fa incazzare ogni tanto mio padre e innersovire ogni tanto mia sorella, ma so benissimo che entrambi si abitueranno presto alla sua presenza. Cosi’ come Bart, si diverte alle feste (assurde) di mia sorella, in cui 30 o 40 persone si presentano a casa Olgiati per passare ore e ore di divertimenti e bevute.

E cosi’ come con Bart, un giorno mi piacerebbe portarmelo qui per farlo giocare con Bruce e Cucciola. Se solo il Sudafrica non fosse cosi’ lontano…

Tyson says hello
Hello Olaf

Dad with Tyson
Tyson con mio padre

Tyson wants food
Tempo di mangiare

With Mera
Io, Mera e photobomb di Tyson

Davide, Tyson and Claudia outside
Tyson tra Claudia e Davide

Tyson too tired to stay awake
E’ ora di dormire

Stralci di una settimana italiana – 3: Feste leggermente alcoliche

E cosa sarebbe una visita in Italia senza feste ad altissimo contenuto alcolico in compagna dei soliti sospetti?

Come a casa di Claudia, nella zona Sud-Ovest di Milano, portando vodka jelly creati grazie alla mia incredibile esperienza.

Vodka Jelly time!
Eccoli! Gelatine ad alto contenuto alcolico

The trio
Io con Giamba e Claudia

Giamba showing his awful skills
Regali africani

Dentist's chair
Giamba sulla “sedia del dentista”

Oppure ancora nella sconosciuta e bagnata Milano del Sud-Est, invitati da Alessia:

It's 1998 all over again
Al messicano con Alessia per un Tequila Party

At the Mexican
Al gay club [!] con Mauro e Alessia…

Impossibile scordarsi poi delle solite fermate notturne al Texas, tifando Lech Poznan contro la Juve dopo aver mangiato da mia madre l’impossibile!

Celebrating Lech Poznan
Il Texas tifa Lech Poznan

At the texas
Beppe felicissimo per la Juve. Massi pensa ad altro…

Come on Lech!
Si festeggia

E poi, ovviamente, bisogna citare la festa ad oltranza a casa Olgiati per festeggiare la partenza del cugino Davide in Afghanistan. Cibo cucinato in maniera spettacolare dal babbo, alcolici serviti in maniera continua da me.

Festa Partita alle 6, prima tappa ad eliminazione alle 10, seconda tappa ad eliminazione alle 2, ultima tappa coi sopravissuti (e con Olga e Valeria di ritorno dai loro lavori notturni al bar) alle 6 del giorno dopo:

With mum
Con mia madre

Giamba with my aunties
Giamba riceve l’approvazione per il tuo tiramisu’ dalle mie zie

That's the way to do it!
Giamba beve gratis come al solito

Fall Party 2010 Group photo
Foto di gruppo!

Davide with more alcohol
Davide si destreggia con l’alcool

Olgiati: a family photo
Olgiati tutti insieme

Olga and Valeria
Olga e Valeria: anima delle feste

Davide keeps drinking
Davide continua a bere

Tutte le altre foto le trovate qui

Stralci di una settimana italiana – 2: Alice

Finalmente ho visto Alice. Nata qualche mese fa (a capodanno Claudia era ancora incinta) mentre io ero tornato in Sudafrica, l’avevo vista solo tramite le foto messe online dal mio storico amic, nonche’ testimone di nozze africano, compagno di elementari, fan di Non e’ la Rai e un sacco di altri programmi / cartoni visti insieme e mia ala sinistra preferita durante gli anni dell’Oratorio e Canegrate Calcio: Beppe.

Non sono uno di quelli che sono a suo agio in compagnia di esseri incapaci di parlare e per nulla indipendenti (come credo nessuno uomo fino a quando diventa padre), senza contare che di solito fare foto ai bambini e’ come fare le foto ai cani: non si fermano mai e non guardano mai la macchina fotografica.

Invece Alice e’ diversa. Guardando le centinaia di foto che Beppe mi ha fatto vedere, e scorrendole in sequenza, si puo’ facilmente notare come Zoolander sia la sua ispirazione: la capacita’ di mettersi in posa appena vede qualcuno che le sta facendo una foto e’ davvero incredibile!

Alcuni dicono che assomiglia a Beppe, anche se con quei capelli, occhi e mancanza di mignoli storti come il padre io sinceramente di somiglianza non ne vedo per niente…

Comunque complimenti ad entrambi (soprattutto la mamma) per una splendida figlia!

Claudia and Alice

Alice and Beppe

Beppe's daughter: Alice!

Stralci di una settimana italiana – 1: Monaco

Nel 2005 mi ero comprato uno smoking (o tuxedo) perche’ avevo sempre voluto assomigliare a James Bond. (di quale altra ragione uno ha bisogno?)
Avevo trovato un’offerta da un sarto e me lo ero fatto fare su misura, per il modico costo di 350 sterline di allora (quando la sterlina era potente…bei ricordi!).

Da allora, complice l’assenza di matrimoni in cui il dressing code prevedeva Smoking/Tuxedo/James Bond Style, in 5 anni lo avevo utilizzato la bellezza di 2 volte. Una per andare a teatro a Londra e un’altra per una festa casalinga.

A differenza di altri capi, questo me lo ero portato fino in Sudafrica, sperando nell’evento che mi obbligasse ad indossarlo.
Purtroppo, essendo uno smoking europeo, il materiale era troppo pesante per pensare di vestirmi in quel modo in almeno 11 mesi dell’anno.
Senza contare che a Lindsey il mio papillon (bow tie o cravattino) non piaceva per niente, nonostante avessi impiegato una settimana per imparare a fare il nodo, soltanto per avere una scusa per toglierselo e farlo penzolare come Daniel Craig insegna in Casino Royale (senza la pistola, purtroppo).

Quando l’invito di Anna per il suo matrimonio con Petere mi era arrivato in posta, avevo subito capito che questa era finalmente l’occasione giusta. Sull’invito c’era scritto: "dresscode: black tie / Bond Girl" e l’intera grafica dell’evento era dedicata a 007 (di cui immagino Peter sia un grande fan).

Cosi’, dopo aver trovato un biglietto, aver salutato Lindsey (costretta a casa per vari motivi) ed essere atterrato in Italia, dopo pochi giorni mi sono trovato sulla Bond-Car di mia sorella (una Chevrolet Matiz dall’incredibile potenza e capacita’ di volare in curca) destinazione Monaco, Francia per una 24 ore dedicata al matrimonio della nostra carissima amica.

Cosa dire dell’intera esperienza ora che sono tornato in Sudafrica e il mio smoking (e papillon) sono tornati in archivio? Che e’ stata fantastica.

Anna era raggiante nel suo vestito da sposa, e con Peter, arrivato con la sua Jagaur d’annata (1961), componevano un’ottima coppia.
Il matrimonio era stato celebrato sulla rocca, dalle parti di Monaco Ville o come cavolo si chiama (insomma, quella parte di Monaco vecchia che sovrasta la citta’ dove tutti i turisti devono prendere 3-4 ascensori per arrivarci). La maggior parte dei turisti curiosi facevano foto a questo strano gruppo di Italiani, Polacchi e Inglesi giunti per l’occasione fino in Francia mostrando ai francesi come ci si veste quando il tema e’ 007 (ok, non tutti!).

Il ricevimento invece si era svolto su uno yacht a 4 piani si svariati metri (30?) , ormeggiato sul molo, di fianco ad altri yacht abbastanza imponenti. Tutto mentre turisti ci facevano le foto da angoli impossibili e mentre io mi immedesimavo nell’atmosfera VIP salutando i comuni mortali e lamentandomi dell’intrusione alla privacy…

Scrivere altro e’ inutile quando le foto mostrano tutto:

Looking cool
Aspettando la cerimonia

Walking in Monaco
Mia sorella a passeggio per Monaco

The groom and bride arrive
Anna e Peter arrivano

Anna walks toward the city hall
La raggiante sposa

With my sister
Con Olga

My sister and I
Sullo yacht

Anna and Olga
Anna e Olga

Here we go! Gazpacho straight up!
Shooter di… zuppa di pomodoro fredda! (non scherzo)

Anna cleaning my nostril
Io con Anna

Dancing time
Peter e Anna ballano

Olaf and Anna
Ancora con Anna

Olga had enough champagne
Olga alla fine della serata

(tutte le altre foto sono qui invece)