Un mese di sport, parte 2: 94.7 Cycle Challenge con Curtis

Dopo 4 edizioni passate a percorrere i circa 95km della Momentum Cycle Challenge (la seconda gara ciclista con piu’ partecipanti al mondo, dopo la Cape Argos in Cape Town, sempre in Sudafrica) con una mountain bike adattata , quest’anno io e Curtis abbiamo deciso di cercare di migliorare il nostro tempo (intorno alle 4 ore e mezza) utilizzando una bicicletta da corsa.

Cycle challenge 2013
La mia nuova bici, pronta per dominare la strada

Mentre Curtis si faceva prestare la sua da un amico che quest’anno decideva di non partecipare, io prendevo la via opposta, comprandone una di seconda mano su gumtree.
Comprare una bici nuova mi sarebbe costato troppo (una bici da corsa decente costa intorno ai 15000 rand, circa 1100 euro), ma fortunatamente ne trovavo una a buon mercato (a 2500 rand, 200 euro o poco meno) che dovevo semplicemente configurare per adattarla al mio modo di pedalare.

Con poche decine di chilometri di allenamento, ci presentavamo alla partenza di mattina presto, verso le 8.
Alle 8.50 il nostro gruppo finalmente partiva (il primo gruppo era partito alle 5.30, potete immaginare quante persone partecipavano – circa 20.000) sotto un sole cocente.

Cycle challenge 2013
Tutto pronto!

Cycle challenge 2013

Con Curtis

Cycle challenge 2013
In attesa della partenza…

La nostra velocita’ era immediatamente piu’ elevata rispetto agli anni passati (vorrei vedere) ma il sellino da corsa dava presto fastidio ad entrambi, visto che avevamo sottovalutato l’importanza di non comprarne uno decente.

Cycle challenge 2013

Curtis (sulla sinistra) scatta

Cycle challenge 2013

Il passaggio sul Mandela Bridge

Dopo una prima parte abbastanza veloce, che attraversava una Johannesburg chiusa per il traffico (succede solo una volta all’anno) e poi la zona ovest della citta’ (con discese spericolate in cui toccavamo quasi i 70km all’ora) arrivavamo prima del solito sulla brutale N4, il lungo pezzo di autostrada in costante salita in cui passavamo una 20ina di chilometri sotto il sole, con un asfalto che quasi si scioglieva, e con un caldissimo vento che – ovviamente – soffiava in senso contrario).

Cycle challenge 2013

Cycle challenge 2013

Eccomi in azione

Su lunghe salite come queste avevo nostalgia della mountain bike, che possiede una terza ruota dentata (la piu’ piccola) che permette di salire con pedalate leggere (e aiuta ad avere piu’ controllo sui classici percorsi da mountain bike). Invece sulle bici da corsa ci sono di solito solo due ruote dentate, e una volta azionato il deragliatore per portare la catena su quella piu’ piccola, bisogna alzare il culo e spingere sui pedali.

Una volta detto addio alla N4 (in cui la maggiore parte dei partecipanti si ritira, se non si sono distrutti cadendo sulle discese precedenti…) spingevamo sui saliscendi finali e arrivavamo insieme all’ultima curva, dove l’accordo era di fare uno sprint da Giro d’Italia. Sprint che vincevo senza problemi, arrivando davati a Curtis per la quinta volta in cinque edizioni.

Cycle challenge 2013

Una lunghissima salita

Dopo aver preso la medaglia e aver speso una buona mezz’ora nel centro massaggi (purtroppo nonostante la presenza dell’80% di donne entrambi finivamo ad essere messi a posto da fisioterapisti maschi…), salutavamo la Waterfall Estate, dove ogni anno la gare termina, per andare a bere birra e mangiare ali di pollo al poco distante Hooters locale, e festeggiare il tempo finale. Con 3 ore e 46 minuti avevamo distrutto il nostro record personale di quasi 45 minuti!

Cycle challenge 2013

Un’altra medaglia

Cycle challenge 2013

Il centro massaggi


Dettagliate info sulla gara le trovate qui: http://connect.garmin.com/activity/405364868

Le varie foto scattate durante la gara (in attesa di quelle ufficiali) le trovate qui: http://www.flickr.com/photos/olafmeister/sets/72157637798602183/

Momentum Mountain Bike Challenge: qualche foto ufficiale

Ed eccoci qui, in tutta la nostra gloria sportiva, durante i 30 km della gara di Mountain Bike (e tra 3 giorni dovra’ salire sulla mia bici da corsa per una gara da quasi 100km…)

Official Pictures Momentum Mountain Bike Challenge 2013

Alla partenza

Official Pictures Momentum Mountain Bike Challenge 2013

Durante la prima parte della gara

Official Pictures Momentum Mountain Bike Challenge 2013

Lindsey decide di affrontare la pazza discesa

Official Pictures Momentum Mountain Bike Challenge 2013

Senza probemi!

Official Pictures Momentum Mountain Bike Challenge 2013

Lindsey all’arrivo

Official Pictures Momentum Mountain Bike Challenge 2013

Eccomi qui, pochi secondi dopo

Un mese di sport, parte 1: Mountain Bike Cycle Challenge con Lindsey

Novembre e’ un mese fatto apposta per lo sport qui in Sudafrica. Le temperature si alzano, i temporali di solito sono pomeridiani, e Natale e’ ancora distante.

Con la stagione calcistica (si, sto ancora giocando…) ormai arrivata ad una partita dalla conclusione di questo 2013, posso finalmente dedicarmi ad altri sport. La varieta’ e’ importante per tenersi in forma ed avere una scusa per mangiare e bere come un maiale a Natale.

Domenica ho fatto la prima “tappa” di un percorso che mi portera’ in un mese ad affrontare sport diversi: la 94.7 Momentum Mountain Bike Challenge (un classico prima della 94.7km su strada di domenica prossima)

Mountain Bike Challenge 2013

Le bici sono pronte!

La gara di Mountain Bike appena finita era quella che mi preoccupava di meno, visto che, avendo deciso di farla insieme a Lindsey (tra l’altro infortunata), ero costretto a trascorrerla in fondo al gruppo tentando di aiutare Lindsey.

Mountain Bike Challenge 2013

Poco prima della partenza

Peccato che una volta arrivati a destinazione, mi ero accorto di aver lasciato il Camelbak a casa, con l’acqua e il kit per riparare la bici in caso di forature…

Avevamo scelto il percorso medio (da 30km, su e giu’ per il Midrand e all’interno di Leuwkop Prison, dove avevo giocato 2 anni fa), visto che con Lindsey infortunata il percorso lungo (55km) era fuori dalla sua portata e quello corto (15km) era troppo facile e non mi avrebbe concesso troppo allenamento.

Mountain Bike Challenge 2013

In fila in attesa del countdown

Partiti sotto il sole, alle 9.30, nel penultimo seeding group, non abbiamo avuto troppi problemi nella parte iniziale (a differenza dello scorso anno quando, in una gara simile, la bici di Lindsey continuava a rompersi). Il ritmo era abbastanza basso (andavo piu’ veloce a piedi…), e ci siamo trovati in coda per 20 minuti quando la rottura di un tubo fognario aveva costretto il gruppo a passare nell’unica zona “secca” uno alla volta.

Mountain Bike Challenge 2013

Nessun problema nella facile prima parte
Mountain Bike Challenge 2013

Un’attesa in coda di 20 minuti…

Mountain Bike Challenge 2013

Lasciati alle spalle la Waterfall Estate (dove la corsa iniziava e finiva), la parte piu’ difficile arrivava all’interno della prigione di Leuwkop dove Lindsey per la prima volta affrontava percorsi tecnici (ad una corsia), in salita su terreni rocciosi.

Mountain Bike Challenge 2013

All’interno della prigione bisogna dribblare le vacche…

Mountain Bike Challenge 2013

Eccomi in tutta la mia gloria

Mountain Bike Challenge 2013

Lindsey mezza morta

Sinceramente, nonostante le lamentele dovute al caldo e all’infortunio, sapevo che Lindsey avrebbe finito la gara, anche se in qualche occasione era costretta a camminare mentre io spingevo entrambe le bici.

E cosi’ dopo circa 3 ore (ad un ritmo sotto i 10km all’ora…) eccoci passare sotto lo striscione di arrivo, posto alla fine di un’ultima terribile, salita.

Mountain Bike Challenge 2013

Lindsey all’arrivo

Mountain Bike Challenge 2013

Una meritata medaglia

Finalmente, una volta passati e raccolte le medaglie, era tempo di andare a casa per buttarsi in piscina, dove l’acqua avrebbe tolto i residui di fango e polvere che ci coprivano completamente…

I dettagli della gara potete trovarli su runkeeper oppure su garmin connect

Bonus video di Lindsey che guada il fiume:

Tutte le altre foto le trovate sul solito account flickr

 

 

Iphoneography 2013: ancora finalisti!

Come nel 2012, una foto scattata con l’iphone con il tanto amato instagram e’ stata selezionata come finalista per l’iphoneography award 2013 qui a Johannesburg.

At the entrance

All’ingresso della serata di gala

La foto avra’ anche il mio nome sotto, ma in verita’ e’ stata Lindsey a scattarla, durante una gita a Milano l’estate scorsa con le sue cugine (mentre io lavoravo a casa). E’ finita sul mio mac e da li’ e’ stata mandata al concorso (all’insaputa di Lindsey ovviamente).

Our pic: the duomo di Milano

La foto di Lindsey del duomo di Milano

Just in case you missed it

Eccola qui!

Se l’anno scorso l’evento era stato davvero ottimo, quest’anno e’ cresciuto in maniera smisurata, tanto da allargarsi verso il parco davanti all’istore di Sandton, con musica dal vivo, cibo e bevande offerte gentilmente dagli organizzatori (l’idea del concorso e’ venuta ad un blogger locale, Marc Forrest di marcforrest.com).

Il numero di partecipanti e’ aumentato, tanto che se l’anno scorso erano state mandate circa 4500 foto, quest’anno il numero di partecipanti e’ salito ad oltre 2000, e con 5 foto a testa il numero di foto da selezionare e’ piu’ che raddoppiato!

Potete immaginare quindi il piacere di essere selezionati ancora una volta, stavolta con una foto di un monumento italiano (il Duomo di Milano).

The main hall

Some more stunning photo

Qualche foto interessante

No, non abbiamo vinto nessuno dei quattro premi finali (i vincitori si sono portati a casa un ipad mini per vittorie di categorie e un macbook air per la vittoria finale) ma ancora una volta abbiamo passato una bella serata in compagnia di persone interessanti (beh, non tutte, c’erano un sacco di hipsters) e foto fantastiche!

The winning picture

La foto vincitrice del concorso finale

Verso le elezioni in Sudafrica, e i soliti problemi

L’anno prossimo ci saranno le elezioni. Probabilmente come al solito l’ANC vincera’ (con numeri intorno al 60%), mentre il DA (l’unico partito con un po’ di senso da queste parti) si accontera’ del 20% e della vittoria in una delle due regioni piu’ importanti (il Western Cape, con capoluogo Cape Town, l’unica regione che in Sudafrica puo’ considerarsi “moderna” e “ben organizzata”).

Eppure solo ieri qualche centinaio di manifestanti si sono riversati nel centro di Cape Town per protestare contro la “Service Delivery” (la scusa che copre tutte le richieste dei neri delle classi povere per avere acqua, casa, cibo ed elettricita’ gratis, come promesso dall’ANC quasi 20 anni fa durante le prime campagne elettorali), distruggendo il centro ed attaccando il mercato locale, rubando a razziando a piu’ non posso.

Ovviamente subito l’ANC si e’ fatto sentire affermando che dimostrazioni di questo tipo mostrano come il Western Cape non stia poi andando cosi’ bene come tutti (stampa e residenti locali) continuano ad affermare.

Peccato che, poche ore dopo, la verita’ sia venuta a galla: uno dei consiglieri comunali di minoranza dell’ANC (come detto prima l’ANC non comanda nel Western Cape, l’unica regione che puo’ vantarsi di questo fatto), Lloyso Nkhola, e’ stato il responsabile dell’incitamento alla violenza della massa di poveracci, usati come strumento politico dal partito al comando.

L’ANC da anni tenta di governare la seconda regione piu’ ricca del Sudafrica (la prima e’ il Gauteng, con Joahnnesburgb come capoluogo, dove risiedo io).
Alle scorse elezioni aveva pagato residenti del Kawzulu-Natal per andare a registrarsi come votanti nel Western Cape, anche se poi la maggior parte di questi avevamo preso i soldi e si erano scordati di votare (e infatti il Western Cape era rimasto in mano al DA).
Questa volta tenta la strada della violenza, tentando di manipolare persone disperate a fare danni nella regione (e infatti durante l’anno passato la maggior parte degli scioperi non-autorizzati venivano comandati dal partito in combutta con COSATU, la CGIL locale).

Purtroppo questi fatti evidenziano il problema del voto in Sudafrica. Il potere (semplicemente dovuto alla maggioranza di abitanti di un certo colore) e’ in mano alle classi piu’ povere, che pero’ vengono mantenute (grazie ad amministrazioni corrotte) ignoranti tramite un pessimo accesso all’educazione di base.

Mantenendo la popolazione ignorante, e’ ovviamente piu’ facile comandarla come una gigantesco gregge, con promesse (ormai non mantenute da almeno 20 anni) di case gratis, lavori migliori e scambi di voto per pacchi di cibo o cellulari.

La “middle class” invece e’ tassata a livelli altissimi anche per colpa di continui rialzi del prezzo della benzina, oppure alla prossima introduzione del pedaggio autostradale (il Sudafrica, in mancanza di una rete di trasporti pubblici che esiste e funziona, guardacaso, solo nel Western Cape si affida a macchine ed autostrade per andare a lavoro o trasportare mercanzia) e non hanno possibilita’ di intervenire nella politica quotidiana.

Esiste poi una classe di “nuovi ricchi” che guardacaso coincide con la classe di “nuovi politici” post-apartheid che raccoglie milioni in stipendi fuori di testa (in maniera simile alla classe politica italiana) e tangenti, e sono loro quelli che al momento governano un paese che, in moltissime zone, ha ancora seri problemi con criminalita’, stupro (spesso di origine tribale, dove fare sesso equivale a fare violenza carnale) e livelli di educazione bassissimi, in aree dove l’ANC prende il 70%/80% dei voti.

Le prossime elezioni saranno interessanti per vedere se il nuovo avversario dell’ANC, l’EFF , fondato da Malema, l’idiota di cui scrivevo tempo fa, riuscira’ a rubare i voti alle maggioranze povere grazie a richiami di nazionalizzazione delle ricchissime miniere locali e, in pure stile Zimbabwe, alla ridistruzione delle terre (fattorie etc…) dai proprietari correnti a chiunque ne faccia richiesta (e si sa come e’ andata a finire nella ex-Rhodesia, con migliaia di ettari di campi di grano distrutti dalla mancanza di cura oppure 40% del bestiame decimato in pochi giorni per festeggiare la “liberazione” dall’invasore bianco)

E’ ancora considerato un miracolo il fatto che il Sudafrica durante il 1994 non sia stato vittima di una guerra civile in normale stile africano, dove migliaia di persone morivano per fare posto al nuovo potere.

Rimango dell’idea che il Sudafrica abbia potenzialita’ enorme (a differenza dell’Italia), ma sia frenato da una classe politica che vuole “tutto,adesso” senza pensare al future del paese…