Cronaca di un incubo al gusto di sangria

Difficile tentare di commentare la partita persa ieri per 4-0 contro la Spagna. Le aspettative erano alte, e per il gioco espresso durante gli Europei sicuramente non meritavamo di perdere con uno scarto di quel tipo (ma poteva finire peggio).

Certo, se sotto per 2-0 non riesci a segnare (Di Natale!) e ti ritrovi a giocare in 8 (Chiellini non conta come giocatore, e di Motta meglio non parlarne) contro 11 contro questi Spagnoli che riposano per 10 mesi nella Liga e arrivano freschi ai tornei estivi, allora ti devi rassegnare.

Peccato, la serata era pronta qui in Sudafrica: pizze fatte in casa, e forbici e rasoi pronti in caso di vittoria (mi sarei fatto i capelli come Balotelli)

Tanto vale lasciare la parola ai commenti (e traduzioni) che ho scritto su facebook durante il triste evento:

Another boring national anthem

(prima della partita) Un altro inno palloso. Questa volta quello spagnolo. Resto del mondo mi dispiace ma quel si’ urlato al cielo alla fine del nostro e’ fantastico. Forza Azzurri!

Damn.
(dopo il primo goal) Cazzo

Feeling like a German
(sotto di 2 goal). Al momento mi sento come un tedesco in una semifinale. O dopo una guerra mondiale.

Tears on my pizza
(sotto di 4 goal). Le calde lacrime che stanno scendendo sulla pizza ormai fredda hanno il gusto della sconfitta

Stupid haircut avoided
(dopo la partita)

Time to go to bed
(prima di andare a letto). Tempo di andare a dormire. Siamo i migliori dei peggiori. E Torres e’ riuscito a conquistare la scarpa d’oro giocando meno minuti in tutto il torneo del tempo che spendo a cagare durante una giornata di lavoro.

Qualified for something
(il giorno dopo). Grandi notizie. Ci siamo qualificati per la Confederation Cup in Brasile nel 2013, finendo al top dei perdenti. Almeno c’e’ qualcosa da guardare l’anno prossimo…

Poi, ovviamente, arriva il commento di Lindsey:

Wife is happy

Fantastica notizie, Olaf non si rasera’ i capelli come quel giocatore dell’Italia. Qualcosa di positivo per la sconfitta dell’Italia c’e’ allora!