7 anni fa, nel 2004, vivevo a Londra. Lindsey era appena tornata in Sudafrica e io come al solito cercavo corse con cui allenarmi per future maratone. Qualche mese piu’ tardi, durante una partita di campionato, mi sarei rotto la caviglia e non avrei corso per 15 mesi.
Ero in forma, ed avevo deciso di correre la prima 10km notturna londinese organizzata dalla Nike. Su un percorso piatto dalle parti di Tower Bridge (correndo soprattutto a Est del Tamigi), conclusi 10km in 45 minuti e 29 secondi.
Durante i miei anni londinesi, mi allenavo in settimana e due volte all’anno andavo a correre una maratona (42km). Da quando sono in Sudafrica invece spesso sono andato (e vado ancora) a correre 10/15/21km in gare vere e proprie. Rispetto al 2004 mi allenavo di meno (la mancanza di kickboxing si fa sentire), mi sono sposato e ho messo su chili su chili. E infatti negli ultimi anni, tranne che su percorso ultra piatti, ero felice di rimanere intorno ai 50 minuti per 10km.
Con la scusa della Two Oceans, e un infortunio che ha scombussolato i piani, mi sono messo a dieta e ho perso la maggior parte dei chili accumulati facendo barbecue su barbecue, e finalmente, dopo 7 anni, posso finalmente mostrare questa foto appena scattata dopo aver passato lo striscione d’arrivo della 10km dell’annuale Wally Hayward Memorial:
Si, ho migliorato il mio record e finalmente sono sceso sotto i 45 minuti! Per un corridore occasionale “pesante” come me, e’ un risultato favoloso. 45 minuti vuol dire correre ogni chilometri alla media di 4 minuti e 30 secondi. Soprattutto considerando che la gara era tutt’altro che piatta, con una salita spacca gambe a ridosso dell’arrivo:
Un’altra gara terminata con successo
Inutile dire che ho subito festeggiato. Come? Divorando pancakes prodotti dall’invenzione solitaria di un geniaccio di Pretoria: