Le avventure di un clandestino, capitolo 4: Botswana

Dopo la debacle della settimana prima, ore e ore di macchina verso il Lesotho con Lindsey, Bruce e Cucciola per vederci rovinati il weekend dalla pessima polizia di frontiera, stavolta ho deciso di andare sul sicuro: volare in Botswana l’ultimo giorno di validita’ del visto, dormire nella capitale, Gaborone, e tornare in Sudafrica col visto scaduto e affrontare la guardia di frontiera spiegando la mia situazione.

A weekend in Botswana (Gaborone)

Un altro viaggio..dove sit trova Vilanculus?

Gaborone, cosi’ come Lesotho, e’ un altra di quelle capitali messe sulla frontiera con il Sudafrica. Il resto del paese si sviluppa a Nord, dove si trovano alcuni dei piu’ bei parchi nazionali (e non, visto che non e’ che puoi recintare migliaia di chilometri).
Rispetto al resto dei paesi africani (sub-sahara), il Botswana e’ uno di quelli in cui la democrazia funziona abbastanza bene e senza troppi scontri tribali.
L’economia viaggia alla grande e lo stato e’ usato come esempio di possibilita’ di sviluppo dei paesi “neri” (in pratica una delle poche storie di successo).

A weekend in Botswana (Gaborone)

Welcome to Botswana

Senza Lindsey, ho volato quei 30 minuti per atterrare a Gaborone e passare la serata in albergo. Volevo visitare la capitale, ma dopo 3-4 ore a camminare in giro di sabato pomeriggio, ho preferito tornare in albergo ed annoiarmi li: non c’era anima viva.

La maggior parte dei Setswana, la tribu’ di appartenenza dei Batswana (gli abitanti del paese), e’ molto diversa rispetto a come sono abituato: vivono una vita tranquilla, non chiedono soldi e invocano cibo/aiuti ad ogni semaforo e, incredibilmente, ti lasciano in pace quando visiti i mercati locali. Hanno poco (ma non niente) e vivono in armonia.
Parlare con loro e’ stato un piacere, le uniche conversazioni in 24 ore piu’ lunghe di 2 minuti sono state col il mio tassista bloccato nel traffico, e con la ragazze con cui convidevo il taxi, in partenza per Oxford…

A differenza di Maseru, che il sabato sera si trasformava da citta’ sporca e caotica a citta’ sporca, caotica e ubriaca, Gaborone vive con un passo molto piu’ tranquillo, anche se, di sabato pomeriggio, non c’e’ davvero niente da fare. Il mercato localeĀ e’ semivuoto, e il traffico e’ pochissimo.

Le uniche cose abbondanti che ho trovato nella capitale erano le formiche (velocissime e capaci di costruire nidi enormi simili a quelli delle termiti) e le scimmie, un po’ dappertutto. Fatta la spesa sono tornato in albergo per annoiarmi fino al giorno dopo.

A weekend in Botswana (Gaborone)

Una scimmia

A weekend in Botswana (Gaborone)

Le formiche dominano qui

A weekend in Botswana (Gaborone)

Impressionato dalla vida loca

A weekend in Botswana (Gaborone)

La piazza principale

A weekend in Botswana (Gaborone)

Tutti amano il calcio

A weekend in Botswana (Gaborone)

Niente, non posso neanche fare una chiamata

Il weekend in Lesotho non mi era costato troppo, e pensavo di spendere poco anche qui, convinto che la valuta locale, il Pula, valesse molto meno del Rand. Sbaglio clamoroso. La colazione, costata 77 pula, convertita in euro mi veniva quasi 8 euro. Con 8 euro mangiavo una colazione da maiale a Londra…

Annoiato a morte, e con un’attivita’ serale ridotta a guarde film d’orrore in tv (era halloween), sono andato a letto presto per poi svegliarmi alle 7 per prendere l’aereo.

Atterrato in Sudafrica, ho affrontato la guardia di frontiera che finalmente ha capito i miei problemi e mi ha stampato il passaporto con un’estensione fino a Gennaio 2010. Il massimo che potevo ottenere, e proprio quello che mi serviva per far ripartire la richiesta di estensione…

A weekend in Botswana (Gaborone)

L’estensione!

Il resto delle foto le trovate qui

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