Non sono mai andato nelle township (le favelas locali). Soweto, Alexandra, Tembisa… tutti posti da evitare, se sei bianco, hai una macchina e vestiti addosso, almeno sentendo le opinioni delle persone che conosco.
Probabilmente non ci sarei neanche passato, se non fosse stato per una richiesta dall’Italia.
La stessa societa’ che mi aveva chiesto di girare uno spezzone del video dei Sonohra in Sudafrica (chissa’ se il video lo hanno finito o no!) mi ha gentilmente commissionato un buon minutaggio di immagini di bambini che giocano nelle township.
Trovati i contatti (facebook funziona alla grande per questo), discusso il prezzo e le richieste (per ogni gruppo di bambini avrei dovuto comprare un paio di palloni da calcio), eccomi in un umido pomeriggio di Febbraio a guidare in mezzo a quel labirinto che e’ una township.
L’aspetto visivo e’ esattamente quello che mi aspettavo: sporcizia accumulata agli angoli della strada, negozi di ogni tipo ogni 3 metri (devono guadagnare in qualche modo, anche se vista la scarsezza di skills ti trovi strade di 100 metri con 10 parrucchieri o barbieri…), gente che cammina dovunque, in mezzo alla strada, ma senza quella frenesia che troveresti ad Oxford Street a Londra.
Ci sono due/tre vie principali che dividono la township nella zona est (Ivory Park) e quella ovest (Ebony Park), e poi il resto delle strade sono vicoli senza indicazione. Ho provato ad usare il gps, tanto per farmi due risate, e a quanto pare il Tom Tom ero in aperta campagna…
Nonostante lo squallore dei negozi e delle abitazione, le persone sono vestite molto meglio di quello che mi sarei aspettato, anche se la maggior parte sono scalze. Non sembrano nemmeno troppo tristi.
Ma la parte migliore e’ andare alla scuole, e incontrare bambini di 5-6 anni in uniformi super economiche, che appena finita la scuola si piazzano in mezzo alla strada a giocare. Alcuni tirano fuori una palla fatta di carta e nastro adesivo, mentre altri si piazzano in cerchio e cantano e ballano, cosi’, senza nemmeno discutere sulla coreografia.
D’altronde se l’idea di sciopero che hanno i loro genitori e’ quella di fare Toy Toying (ballare in mezzo alla strada bloccando le attivita’), immagino che non ci sia niente di male…Comunque ecco qui un veloce video messo online su youtube dell’esperienza:
beh, in altri paesi africani l’alternativa e’ armarsi di AK47 e/o machete e uccidersi a vicenda…
Bella l’idea dello sciopero danzante! Solo in Africa poteva venire in mente! 😀