Il gallo sudafricano

Mi ricordo ancora di quel maledetto gallo che, quando studente, mi rompeva le palle regolarmente alle 6 di mattina. Una volta morto la sveglia per me divento’ il mio gatto Pulce (RIP) che voleva uscire o mangiare e poi Bart (il mio cane bergamasco) che voleva attenzione.

A Londra la sveglia era regolata inizialmente dal flusso del traffico e poi, una volta abituato anche a quella, dalla sveglia di South Park (ancora qui con me in Sudafrica).

Qui invece a svegliarmi, dopo Lindsey, che si alza alle 5.30 di mattino, ci pensa il maledetto Ardidas (o Ibis, o Hadada Ibis, e chissa’ quanti altri nomi ha…) con suo odioso starnazzare.
Si alza, chiama i suoi amici (di solito vivono in coppia) e vengono tutti a bere gratis dalla mia piscina e cagare in giardino, insieme ai cani.

Sono uccelli grossi piu’ di un gallo, col classico becco lungo e dalla movenze alquanto delicate per volatili di quel calibro.
Vederli dormire e’ strano:  di solito vanno sull’ultimo ramo di qualsiasi albero abbastanza alto (e qui ne e’ pieno), scacciano gli altri uccelli, e si bilanciano sul ramoscello tutta la notte, lanciando i loro gridi assurdi (AHH AHHH AHHHHHHHH) per buona parte della serata.

Alcuni, probabilmente con problemi di equilibrio, scelgono i pali della luce. Come il mio.

The damn noisy bird

Ho controllato su wikipedia, a quanto pare non sono nella lista degli animali in via di estinzione. Immagino che se ne muore uno non se ne accorgera’ nessuno (e poi, con tutta quella carne, gia me lo immagino sul mio barbecue…)