Dopo mesi a sentire commenti di persone che hanno abitato a Londra per un periodo di tempo inferiore ai 2-3 anni per poi tornare in Sudafrica a raccontare di come si stia meglio dove si sta peggio (a quanto pare basta sole, una squadra di rugby decente e braais per avere un livello di soddisfazione alto), mi ero quasi convinto che, tutto sommato, Londra non fosse poi cosi’ fantastica come i continui ricordi, flash back e foto sono li’ a testimoniare.
L’ultima volta che ero tornato qui fu a Natale, nella Londra fredda, ventosa e scura, dove tutti sono troppo impegnati a comprare regali, mandarti a fare in culo e trovare un biglietto per volare a casa.
Sono tornato (per una settimana soltanto, a lavorare, il tour europeo degli Olgiati non ammette rallentamenti) e mi trovo con la Londra che avevo lasciato nel 2007: chiassosa, solare, piena di posti in cui andare a piedi e dove non devo pagare i sacchetti di plastica al supermercato. Wimbledono e’ alle porte, i teatri sono tornai all’aperto e i dvd costano 3 sterline.
Intorno a me non vedo recinzioni elettriche, e dopo mesi in Sudafrica, quasi non noto neppure tutte quelle facce scure, e irrevocabilmente criminali a quanto pare, che mi circondano quotidianamente a Johannesburg.
Certo, le persone sono sempre incazzate, ubriache, pronte a spaccarti il naso. Almeno non tirano fuori un coltello, una pistola o un sasso appena le mandi a cagare.
Grazie ad Anna io, Lindsey e Shari stiamo nel solito (storico) appartemento su Wandsworth Bridge Road, buco che molti di voi si ricordano spero con nostalgia. E che, nonostante i 45 metri quadrati (condivisi con Rob), mi sembra sempre un palazzo reale.