L’untore

Non ci posso credere. Spendo un sacco di soldi per comprare i biglietti per il tour europeo per me e Lindsey, organizzo viaggi in Polonia e in Italia, e dopo un viaggio di 22 ore via Dubai, arrivo a Londra e cosa scopro?

HO LA VARICELLA (presa da Lindsey probabilmente, lei e’ spesso a contatto coi bambini a scuola…)

A 31 anni. Sono completamente coperto da pustole che voglio solo grattare fino a scavarmi crateri sul corpo, e probabilmente non mi faranno salire sui vari aerei. Purtropppo la varicella e’ pericolosa per le donne incinte (e c’e’ sempre la possibilita’ che mi sieda di fianco a qualcuna che non lo sa ancora).

A questo punto non so cosa fare. Stare a Londra e aspettare di essere guarito? Andare in quarentena e isolarmi dal resto del mondo?

Ogni tanto resto senza parole. Porca puttana.

 

Tornare a Londra

Dopo mesi a sentire commenti di persone che hanno abitato a Londra per un periodo di tempo inferiore ai 2-3 anni per poi tornare in Sudafrica a raccontare di come si stia meglio dove si sta peggio (a quanto pare basta sole, una squadra di rugby decente e braais per avere un livello di soddisfazione alto), mi ero quasi convinto che, tutto sommato, Londra non fosse poi cosi’ fantastica come i continui ricordi, flash back e foto sono li’ a testimoniare.

L’ultima volta che ero tornato qui fu a Natale, nella Londra fredda, ventosa e scura, dove tutti sono troppo impegnati a comprare regali, mandarti a fare in culo e trovare un biglietto per volare a casa.

Sono tornato (per una settimana soltanto, a lavorare, il tour europeo degli Olgiati non ammette rallentamenti) e mi trovo con la Londra che avevo lasciato nel 2007: chiassosa, solare, piena di posti in cui andare a piedi e dove non devo pagare i sacchetti di plastica al supermercato. Wimbledono e’ alle porte, i teatri sono tornai all’aperto e i dvd costano 3 sterline.

Intorno a me non vedo recinzioni elettriche, e dopo mesi in Sudafrica, quasi non noto neppure tutte quelle facce scure, e irrevocabilmente criminali a quanto pare, che mi circondano quotidianamente a Johannesburg.

Certo, le persone sono sempre incazzate, ubriache, pronte a spaccarti il naso. Almeno non tirano fuori un coltello, una pistola o un sasso appena le mandi a cagare.

Grazie ad Anna io, Lindsey e Shari stiamo nel solito (storico) appartemento su Wandsworth Bridge Road, buco che molti di voi si ricordano spero con nostalgia. E che, nonostante i 45 metri quadrati (condivisi con Rob), mi sembra sempre un palazzo reale.

Prime esperienze con la criminalita’ locale

Quotidianamente leggo sui giornali e sento in giro del problema criminalita’ in Sudafrica.  Non avendo ancora incontrato nessun problema da quando sono in Sudafrica, mi aspettavo qualcosa prima o poi.

Magari qualcuno mi avrebbe puntato una pistola in faccia per rubarmi la Wii machine. Oppure al semaforo, per rubarmi una macchina. Un furto, un cazzotto, un incidente. Qualcosa di decente.

No cazzo. Domenica uno sbarbatello di nemmeno 15 anni (ad occhio), ha tirato una pietra dalla strada che ha colpito l’enorme vetro in soggiorno, lasciando un buco abbastanza netto, mentre io preparavo cappuccini per i numerosi ospiti domenicali.

Vandals in South Africa

Lindsey e’ corsa fuori a controllare cosa sia successo, e vedendo una fanciulla il vandalo e i suoi due amici non si sono nemmeno presi la briga di scappare. Cosi’ sono uscito, e ho raggiunto con calma (relativa) i due compari, mentre il terzo appena mi ha visto arrivare da lontano e’ scappato.

Cosa fare con dei ragazzini? Il solito. Ne fermi uno per il braccio, glielo giri dietro fino a quando urla, e lo minacci che se li vedi ancora davanti a casa mia (affermando di avere un sistema di cctv che controlla l’entrata. La videocamera c’e’, solo che e’ falsa, non ditelo a nessuno) prendo una delle faccine brufolose per fare scratching sull’asfalto. Mantenendo un delizioso self-control e scandendo le parole con il mio inconsueto accento.

Lindsey ovviamente e’ rimasta sconvolta dallo sbocco violento modello History of Violence, ma la cosa mi ha lasciato alquanto soddisfatto per il resto delle domenica, nonostante la scazzature del vetro.
E, tornando a casa, ho potuto tranquillamente finire e gustarmi i cappuccini tanto attesi dai miei ospiti…

Proprio l’Olanda?

Tra tutte le partite che l’Italia poteva perdere agli europei, proprio con l’Olanda?
Di colpo tutti gli afrikaneers (di dimenticate origini olandesi) lasciano il rugby da parte per un secondo e scoprono che hanno una squadra di calcio di cui essere fieri.
Per poi scoprire che alcuni di loro conoscono un italiano con cui discutere l’incredibile batosta di ieri e spiegare il motivo del non-fuorigioco nell’occasione del primo goal…

p.s.: Notare come l’Olanda per tornare a giocare decentemente ha praticamente fatto fuori tutti i neri figli degli emigrati del Suriname / Antille Olandesi. Una lezione per la squadra di calcio sudafricana (i bafana bafana)?
Da quanto questi hanno fatto fuori praticamente tutti i bianchi non riescono ad indovinarne una…

Olaf e Lindsey tour europeo estate 2008

Preparatevi!

Olaf e Lindsey Olgiati arriveranno in Europe tra poche settimane, per un lungo tour che tocchera’ case, bar e ristoranti in giro per l’Italia (tutta la provincia di Canegrate), Regno Unito (Londra) e Polonia (Poznan).

Sara’ una piacevole occasione per rivedere facce conosciute, per ristabilire rapporti e per mostrarvi la consorte dell’Olafmeister (sempre che i consolati riescano a consegnare un visto schengen a Lindsey!)

Queste le date:

Da Venerdi’ 20 giugno a Venerdi’ 27 giugno: Londra (Fulham, il solito indirizzo!)

Da Venerdi’ 27 giugno a Lunedi’ 30 giugno: Poznan (in Polonia, da mia nonna)

Da Martedi’ 1 luglio a Lunedi’ 7 luglio: Canegrate e dintorni (Texas Pub)

Possibili tappe intermedie: Dubai (7 ore all’andata, ben 14 al ritorno, se siete in zona fatemelo sapere), e Principato di Monaco (durante la settimana italiana).