Month / March 2008
Highlights di una settimana passata in famiglia, qui in Sudafrica
- Mio padre da quando e’ atterrato mi sveglia regolarmente con il rumore di pialla e trapani vari alle 6 di mattina, l’orario migliore per rimettere a posto i problemi che (secondo lui) affliggono questa casa, in particolare quella dannata porta fuori contro cui continua a sbattere il testone
- Quando fa caldo, si muore, e Olga e Sara passano il tempo ad abbronzarsi. Peccato per le piogge bastarde
- Renato fa piu’ foto di me
- Al villaggio Zulu, ho scoperto che mio padre ha senso del ritmo (presto video online)
- Al villaggio Zulu, quando il guerriero ha sfidato qualcuno del pubblico a combattere secondo i costumi locali, io sono stato l’unico vero uomo ad essermi alzato ed averlo sfidato. Ed averlo sconfitto (presto foto online).
- Al villaggio Zulu, ho scoperto che la carne di coccodrillo sa di pollo nello stufato (stracotta)
- Mio padre mi ha praticamente rimesso a posto la casa
- Io e Lindsey abbiamo comprato un divano a forma di elle troppo grande per il soggiorno. ENORME. Ma non ce ne frega un cazzo, e’ semplicemente fantastico
- Ho comprato un frigo di quelli a doppia anta con il distributore di acqua e ghiaccio. Peccato sia troppo grande per la cucina. Ma non me ne frega un cazzo, la cucina la rifaccio intorno al frigo. (grazie Zio Tino e Zia Graziella per il contributo finanziario, presto foto online)
- Tra 5 giorni mi sposo, ma non ho tempo di preoccuparmi: al momento mi sto divertendo un sacco, con tutte le persone che riempono casa mia di voci, suoni e odori.
Quattro ruote, quattro litri, quattro di notte
Ho una macchina. Dopo mesi di tentativi sono finalmente riuscito ad ottenerne una proprio ora che mi stavo rassegnando. Ottenere una casa e’ stato molto piu’ facile. Non pagando tasse qui ed avendo una patente internazionale di solo 1 anno, nessuna banca voleva farmi il finanziamento per comprare un veicolo.
Neppure quando mi sono presentato alla General Motors per comprare un Hummer.
Alla fine ho dovuto coinvolgere Lindsey e farle comprare una macchina a suo nome, assicurazione compresa. Alla fine l’unica opzione disponibile era la nuova Toyota Yaris T3+ (nera!) senza deposito e col primo pagamento solo dopo Agosto. Gia’ che c’erano mi hanno installato bluetooth in macchina, ancora devo capire con che utilita’…
Per festeggiare, mentre Lindsey andava a fare l’addio al nubilato e lezioni di pole dancing con le sue amiche, ho chiamato i pochi bevitori che conosco (Frank, marito di una cugina di Lindsey, e Colin, ex-ragazzo della sorella maggiore, bannato dalla famiglia) per una bevuta liberatoria.
Risultato: dopo 4 litri di Guinness e svariati shots ero morto. Senza cibo in stomaco, con le ultime bevute ferme a Dicembre, l’unica cosa che sono riuscito a fare e’ stato evitare di vomitare al pub.
Trascinato a casa e buttato in piscina nudo ho rischiato di affogare in 150cm d’acqua prima di trascinarmi e strisciare a casa, infreddolito e ancora ubriaco.
Ah, l’alcool. Cosa ti fa fare. (e le memorie che ti lascia, e quelle che ti toglie)
Grondaie e mutande
Ogni tanto mi chiedo quando i precedenti proprietari si sono detti "che cazzo ce ne frega delle grondaie? Tanto la casa la vendiamo".
Mentre Isaac, il mio imbianchino nero, veniva pagato ben10 euro al giorno per verniciarmi le pareti interne, io salivo sul tetto con l’intenzione di pulire le grondaie e gli sfoghi otturati (in puro stile africano non sono collegati a nessuno sistema di fognatura e irrigano direttamente il giardino).
La giornata era calda, specialmente a petto nudo sul tetto. 35 gradi che avrebbero ucciso chiunque. Armato di paletta e canna dell’acqua pensavo che in un’ora sarei riuscito nell’impresa di rimettere a posto tutto.
Due giorni dopo era ancora in bilico sul tetto a togliere i regolari 10 cm di terriccio (e piante comprese, stava crescendo una specie di granoturco sul mio tetto…) e a cercare di liberare gli sfoghi dalle dozzine di palle di tennis, palline da golf, uccelli morti (probabilmente in epoca preistorica) e un paio di mutande taglia bambino.
Mi posso anche immaginare la scena.
Flashback a Marzo 2007, quando questa casa era abitata dai coniugi Peters e i loro due figli
Uno dei due figli lancia l’ennesima pallina da tennis che si blocca nella grondaia. Felice, ne cerca un’altra. Non la trova, ha finito tutto l’arsenale.
Manda il fratello dentro a prendere un po’ di palline da golf. Non ci sono, il padre e’ andato a giocare, e torna la sera. Mamma dorme in soggiorno mentre Oprah intrattiene i suoi ospiti.
Non possiamo fermarci qui si dicono, ci stiamo divertendo. Cosa possiamo buttarci dentro? Siamo in costume, la piscina e’ dietro di noi, non abbiamo niente con noi.
No, wait a minute. Ed ecco che uno dei due si toglie le mutande, le appallottola e con un fantastico tiro dalla distanza colpisce in pieno il buco della grondaia. Non si accorge che le mutande stordiscono un piccione africano che finisce nello scolo e rimarra’ li’ per mesi, fino a quando un italiano non lo tirera’ fuori, ormai ridotto a mummia.
Applausi. Ora annoiati, i fratelli si voltano e si buttano in piscina.
La mamma si sveglia e passa da Oprah a Ellen DeGeneris, solo due canali piu’ avanti. E torna a dormire. Dopotutto e’ sabato pomeriggio.