La casa che sto provando a comprare qui nel terzo mondo

The house I'm trying to buy

Quella che vedete qui sopra e’ la casa che sto provando a comprare

E’ ormai da tre mesi che giro l’area (che mi piace un sacco) con Lindsey, soprattutto nei weekend. Fino ad ora avremo visto una trentina di case, tutti in condizioni bene o male accettabili, abituato com’ero agli standard londinesi.

Dove vivo adesso non e’ male. La casa e’ all’interno di un complesso residenziale, e se vivessi da singolo sarebbe l’ideale. Ma in meno di 4 mesi mi sposo, e voglio andare ad abitare in una casa che cresca con me (ed eventuali figli / cani).

Quella casa ha tutto quello che considero essenziale per una vita decente: un ufficio per lavorare, un pub all’interno, e una piscina con area barbecue di fianco. Ah, e tre cessi.

Il resto e’ quello che serve alla mia futura moglie.

L’offerta che ho fatto e’ stata di 1.050.000 rand, dividi per 10 e avete l’equivalente in euro. E’ stata accettata qualche ora fa, e settimana prossima, prima del mio viaggio in Europa, spero di trovare qualche banca disposta a farmi un mutuo con condizioni decenti.

Vivere nel terzo mondo conviene, ogni tanto.

(qui sotto una vista dall’alto grazie a Google Earth. Qui trovate il file per orientarvi)

The house I want  to buy, from google map

La mancanza di ossigeno come scusa per diventare maiali

Vivere in altura e’ difficile per polmoni come i miei abituati alla pianura padana o a quella londinese da anni.

Irene Liquifruit RaceOrmai 4 mesi fa (sembra un vita) arrivavo e appena mi mettevo a correre i polmoni bruciavano e il battito andava in soglia dopo nemmeno 10 minuti. Risultato? Per qualche mese ho poltrito in attesa che il corpo si abituasse.

Ho giocato a calcio, e’ vero, ma il mio esordio e’ venuto dopo nemmeno 2 settimane di allenamenti, nell’ultima partita della stagione, negli ultimi 30 minuti.

Purtroppo per allenarmi (e perdere peso, visto che a furia di spendere i miei week end andando avanti e indietro per risolvere le mille questioni burocratiche – rigurdanti il mio stato di immigrato – e i diecimila dettagli del matrimonio – di cui almeno ottomila novecento inutili sto diventando un maiale) ho bisogno di obiettivi.
La partita la domenica, la cintura di kickboxing tra qualche mese, una maratona. Qualsiasi cosa.

Irene Liquifruit RaceHo ripreso ad allenarmi per correre una 10km locale (Liquifruit Irene) settimana scorsa, con il resto della famiglia di Lindsey. Piu’ che una normale gara era una specie di campestre, con partenza alle 6 di mattina. Sveglia alle 3.30 per arrivare, registrarsi e fare un po’ di riscaldamento. Alle 11 fa troppo caldo per correre, qui nel terzo mondo.

Risultato? Partenza alle 6, arrivo alle 6.49 (almeno stando al cronometro ufficiale, anche se il mio segnalava 2 minuti in meno ma vabbe’…) e alle 9 gia’ di ritorno a casa, nel proprio letto, pronto per rilassare i muscoli e dare un po’ di fiato a questi polmoni che si saranno si’ abituati al clima, ma non a spingere cosi’ tanti kg in una misera 10km.

Irene Liquifruit RaceAlle 10 sveglia per andare a comprare i regali da fare agli ospiti che presenzieranno al matrimonio. Ritorno a casa solo di sera.

Ho bisogno di sposarmi, solo per liberarmi da tutto quel cazzo di tempo usato per organizzare la cerimonia.

Rivoglio il mio tempo libero. Rivoglio polmoni funzionanti. Rivoglio una squadra da calcio oppure un ring in cui spaccarmi la faccia. 2008, gia’ ti penso.

Due anni

Finally: my visaSto perdendo tempo all’asta della auto ripossedute. Sono arrivato alle 10.30, mi sono registrato, ho pagato il deposito di 3000 rand e ho iniziato a guardarmi intorno nella speranza di trovare una macchina decente con cui iniziare a guidare in Sud Africa.
Nella mia lista ne ho aggiunte una decina, di tutti i tipi, la maggior parte in condizioni eccellenti.

6 ore dopo, sono incazzato come una iena (non l’ho mai capita questa.. ho visto le iene qui e non sembrano animali incazzosi).

Tutte le macchine che volevo sono state vendute a bastardi che in media avevano 2000 rand in piu’ del mio budget massimo (ovvero TUTTI i soldi che ho sul conto in banca sudafricano).
Addio Megane, bye bye Scenic, ciao Polo, see you later Tata Indica (produzione indiana!).

Sta anche iniziando a piovere e mi sto rendendo conto di aver perso un intero giorno di lavoro per niente. Mancano una ventina di macchine alla fine dell’asta, decido che ne ho le palle piene e vado in cassa a ritirare il deposito.

Non me lo danno, devono aspettare che l’asta sia finita, controlli vari, dicono.

Qualcuno mi telefona. E’ Matthias, il consulente tedesco che si sta occupando del mio visto di soggiorno.
(immaginate ora un dialogo in Sudafrica in inglese tra me, col mio accento misto, e un tedesco, col suo accento teutonico)
Hey Matthias, come va?
"Hey Olaf, ho due notizie, una buona e una cattiva".
Spara la cattiva.
"Ti avevo promesso che sarei passato a controllare lo stato del tuo permesso questo venerdi’. Purtroppo non posso, vado in vacanza per due settimane".
Ah, ok. La buona?
"Sono passato oggi a Soweto e ho ritirato il passaporto. Hai il permesso di soggiorno per due anni. Congratulazioni"
Danke Schön

Da oggi sono immigrato legale. Posso stare qui fino a quando vivo con la mia life partner, Lindsey (cosa che tecnicamente non e’ vera, visto che lei vive ancora coi suoi), fino al 2009. Finalmente posso iniziare a programmare il resto della mia vita, o almeno i prossimi due anni, che, visto gli eventi dei precedenti due, saranno abbastanza lunghi da tenermi occupato per un sacco di tempo.

Non ho ancora la macchina pero’. Fuck. (imprecare in italiano non mi da la stessa gioia che farlo in inglese).