Sul campo da calcio passo la palla a qualcuno e di colpo tutto diventa scuro. Un improvviso blackout della zona (abbastanza frequente da queste parti). Tutti i 5 campi da calcio e la sede sociale del club diventano di colpo invisibili, e cosi’ i miei compagni di squadra.
Mi incammino verso l’uscita del campo di allenamento per una sessione di stretching notturna.
I miei occhi ormai sono abituati all’oscurita’, pero’ vedo molto di piu’ di quello che mi aspetto.
Vedo le linee (dipinte di blu sull’erba secca – ma morbida), vedo le facce dei giocatori dell’allenatore, addirittura vedo in lontananza i bambini delle giovanili nascondersi dietro ai cartelloni pubblicitari per sfuggire alle mamme. E vedo addirittura la mia ombra.
Da dove viene? Mentre qualcuno scandisce i diversi esercizi di rilassamento muscolare, mi guardo intorno per cercare fonti di luce cosi’ forti da creare ombre anche in quello che dovrebbe essere un momento di totale oscurita’.
Non ne trovo, fino a quando, mentre faccio una sequenza di addominali, mi trovo quasi accecato dalla luna. Sono in Sudafrica, a 1700 metri di altezza, l’aria e’ rarefatta e fa quasi caldo in questo inverno. Finalmente mi rendo conto che la mia ombra e’ creata dalla luce della luna. Mai cosi’ vicina, mai cosi’ forte, mai cosi’ luna.
Qui la luna e’ diversa. La mezzaluna e’ inclinata di 90 gradi sud rispetto al solito, e cosi’ lo spicchio di luna qui diventa un sorriso. Tante volte rosso (credo). Con il limitato inquinamento notturno, ogni notte posso vedere stelle e costellazioni (che non riconosco, ma non riconoscevo neanche in europa) come da nessuna altra parte.
Qui la luna sembra davvero grande, come in quelle scene da film in cui sembra a portata di sputo.
Non che ci sputerei, bella com’e’.